Tre indizi: si manifesta con la cosiddetta «pelle a buccia d’arancia»; è un disturbo che riguarda il 90% delle donne, ma che non risparmia di certo gli uomini; è spesso localizzata, nel senso che colpisce determinate aree del corpo, ma può essere, in alcuni casi, diffusa. Scommettiamo che avete indovinato tutti: sì, stiamo parlando proprio della cellulite, una condizione tanto comune quanto patologica (è nota come PEFS: Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica), che merita di essere affrontata con la dovuta serietà.
La cellulite è il risultato di un’infiammazione del tessuto adiposo sottocutaneo, determinata da un’alterazione del sistema venoso e linfatico e delle cellule adipose, che comporta la ritenzione idrica e l’irregolarità della pelle – e dunque la comparsa dei famosissimi “buchi” – nelle zone colpite.
Quando si parla di alterazione del sistema venoso e linfatico ci si riferisce, genericamente, a problemi di circolazione. Si ritiene, però, che anche taluni disturbi del tratto gastro-intestinale e gli squilibri ormonali favoriscano l’insorgenza della cellulite, senza sottovalutare i fattori genetici.
La cellulite è classificata in tre stadi a seconda della gravità:
- nella prima fase (detta cellulite endomatosa) la cellulite è ancora una condizione reversibile, in cui a prevalere è il semplice ristagno dei liquidi;
- anche nella fase successiva, detta «fibrosa», è ancora possibile eliminare la cellulite, purché si agisca tempestivamente. È una fase che si caratterizza per la formazione di noduli nel tessuto adiposo;
- nella terza e ultima fase, detta «sclerotica», i noduli di cui sopra aumentano ulteriormente di dimensione così come aumenta il dolore al tatto, ed insorge, nella maggior parte dei casi, l’insufficienza venosa. Il quadro clinico, in questo caso, rende molto difficile un intervento risolutivo.
Abbiamo visto, dunque, che la cellulite non è una malattia che insorge in seguito ad uno specifico fattore: dipende, piuttosto, da una serie di concause. È per questo che ad un trattamento sintomatico vanno affiancati una serie di comportamenti corretti, da un’alimentazione sana ed equilibrata alla regolare attività fisica, passando per la perdita di peso (ove necessaria), la riduzione del consumo di sale ed un attento esame delle terapie mediche ed ormonali a cui il soggetto è sottoposto. È bene sapere che può essere decisivo anche anche smettere di fumare ed evitare di indossare abiti troppo stretti.
Accanto all’adozione di determinati comportamenti, però, è bene agire con specifici prodotti, ideali per il drenaggio della pelle e per il miglioramento della resistenza dei capillari. Sono, principalmente, integratori a base di diosmina e di altri flavonoidi e biflavonoidi, perfetti nel supportare la microcircolazione.
Per contrastare la cellulite, insomma, c’è un semplice imperativo: non sottovalutarla… ed agire in tempo!